Con l’anima a fior di pelle
Il cammino di San Francesco parte dalla splendida faggeta nel bosco della Verna. Il silenzio, l’armonia, e la magia di questi alberi lasciano un’impronta indelebile nel cuore di chi arriva. Qui, ogni foglia, ogni tronco, ogni ramo ed ogni roccia sono intrisi dell’animo di Francesco. Lui tornò molte volte in questi luoghi; La Verna era come un posto “sicuro” per lui, e talvolta voi faceva ritorno in cerca di “aiuto”, durante i momenti più bui della sua vita, quanto pensava di aver sbagliato tutto.
Il cammino di Francesco, si può fare in due versioni; sia a piedi che in bicicletta. I due tracciati sono leggermente diversi, ma corrono paralleli, ricongiungendosi spesso.
Il cammino può aiutare a cambiare la prospettiva con cui si guarda alle cose della vita di tutti i giorni, alle cose che ci fanno preoccupare. Il tempo del cammino, è un tempo che regaliamo a noi stessi. E se ci lasciamo andare, forse potremmo anche riuscire a percepire “l’anima a fior di pelle” (Cit. Angela Seracchioli), e magari riuscire anche a vedere la natura con altri occhi. E forse anche la nostra vita.
Quanto è lungo il cammino di San Francesco? Ce la farò?
Il cammino (nord) che parte da La Verna è lungo 189 chilometri divise in 10 tappe. Il cammino sud parte da Roma e arriva ad Assisi dopo 247 chilometri, da fare idealmente in 14 tappe. In questo articolo, noi ci interesseremo al cammino “nord”.
Il cammino (versione a piedi) si svolge prevalentemente su sentiero. Paragonato al cammino di Santiago, il cammino di San Francesco è più impegnativo per i lunghi tratti di montagna che però non presentano né difficoltà di sentiero né pericoli.
Vi sono 3 tappe piuttosto impegnative, la seconda, la quinta e la settima rispettivamente di 35, 29 e 38km, a causa della mancanza di luoghi di sosta intermedi. Vedere sotto i dettagli.
Quante tappe ha il cammino di San Francesco? Quanto sono lunghe?
- La Verna a Pieve Santo Stefano Distanza: 14,9 Km Difficoltà: media
- Pieve Santo Stefano a Sansepolcro Distanza: 35,17 Km Difficoltà: molto-impegnativa
- Sansepolcro a Citerna Distanza: 12,17 Km Difficoltà: facile
- Citerna a Città di Castello Distanza: 19,9 Km Difficoltà: media
- Città di Castello a Pietralunga Distanza: 29,535 Km Difficoltà: impegnativa
- Pietralunga a Gubbio Distanza: 26,145 Km Difficoltà: media
- Gubbio a Valfabbrica Distanza: 38 Km Difficoltà: impegnativa
- Valfabbrica ad Assisi Distanza: 13,46 Km Difficoltà: facile
La Variante che passa da Perugia
- Valfabbrica a Perugia Distanza: 29,200 Km Difficoltà: impegnativa
- Perugia ad Assisi Distanza: 25,37 Km Difficoltà: media
Perché ci mettiamo in cammino?
Camminare libera la mente, ed è un’attività profondamente meditativa. Poco importa se si è religiosi o meno, quando ci si mette in cammino, dedichiamo a noi stessi un tempo “molto intimo”. Il cammino rappresenta una parentesi rispetto alla vita di tutti i giorni, che ci consente di staccare, di spogliarci dei ruoli e delle cose da fare, vestendo “solamente” i panni del pellegrino. Camminando, a poco a poco anche la mente rallenta il ritmo, assaporando l’opportunità (quasi dimenticata?) di godere appieno del tempo, con lentezza e contemplazione, senza che nessuno ci corra dietro. Questo è un tempo regolato dalla natura, non dal calendario, dove il sole, la pioggia e la polvere ritornano ad assumere un ruolo antico, armonico.
Come nasce il cammino di San Francesco?
La storia di questo cammino è affascinante, e la si deve alla dott.ssa Angela Serracchioli. Anni fa, percorrendo il Cammino di Santiago, Angela sentiva accanto a sé la presenza di San Francesco d’Assisi. Fu per questo motivo che, al suo rientro, volle ringraziare “l’amico e compagno” di viaggio ripercorrendo a piedi i luoghi che testimoniano l’esistenza del Santo e delle sue opere. Da questa esigenza molto personale, nacque l’idea generosa di proporre questo itinerario a tutti. L’itinerario che parte dal Santuario della Verna, percorre la catena appenninica toccando i luoghi della memoria francescana attraversando l’Umbria, fino ad arrivare ad Assisi, dove, nella Basilica inferiore sotto l’altare, è tumulato il corpo del Santo.
Cosa c’è di bello da vedere?
Oltre che agli splendidi borghi oggetto di inizio e fine tappa, durante il cammino si incontrano importanti chiese e edifici ricchi di arte, molti dei quali non erano altro che conventi primitivi, trasformati dall’uomo nel corso tempo. Poi vi sono altre strutture come i conventi, che si trovano in zone pressoché deserte, nei boschi e in collina. Questi sono gli ambienti più adatti alla preghiera, alla meditazione e alla penitenza. Questi sono gli ambienti che abbondano proprio lungo il tracciato della Via di Francesco, e che ancora oggi, trasmettono tutto il fascino della semplicità francescana fatto di essenzialità, anche architettonica che si inserisce in piena armonia con la natura, con il Creato.
In questi luoghi, il pellegrino può incontrare i Francescani, uomini e donne che tentano di seguire i passi di Francesco nella povertà, nella castità, nell’obbedienza e nell’accoglienza caritatevole del fratello. Poter condividere con loro gli spazi, il tempo, la preghiera, aiuta a scoprire un po’ noi stessi.
La segnaletica della via di Francesco
Il simbolo caratteristico della via di San Francesco è il TAU. Questo, infatti, è il simbolo che Francesco amava più di ogni altro. La storia narra che ne 1215, all’apertura del Concilio Lateranense IV, il Papa Innocenzo III parlò del simbolo del Tau, segnandolo sulla fronte di alcuni presenti come simbologia per aprire il loro cuore e avviare il cammino di conversione. Il papa incaricò ciascun cristiano a portare avanti questa opera di conversione e Francesco raccolse l’invito. Da quel momento, il TAU divenne la sua firma che appose sulle lettere, e sulle pareti delle celle dei suoi frati.
Sul cammino, il simbolo del TAU è di colore giallo; si trova segnato su alberi e rocce, per indicare la direzione da prendere. Con tanta buona volontà, pennello e barattolo di vernice il percorso è segnato parzialmente, per cui è necessario intraprendere il cammino con una guida esperta o con delle buone cartine dei sentieri da tenere sempre in mano per essere sicuri di prendere il giusto bivio.
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Un abbraccio!